Nell’anno 1472, ben prima che Cristoforo Colombo scoprisse l’America, in Siena, esattamente il 27 febbraio, fu fondata la banca del Monte di Pietà; fu la prima banca al mondo. Per volere della Repubblica di Siena.

 

Lo scopo, era di dare aiuto alle classi più disagiate; tale “scopo” fu poi seguito dalle successive banche del monte che sorsero in altri luoghi d’Italia.

 

Nel 1624 vi fù una prima riforma, per volere del granduca Mediceo che gli diede una garanzia pubblica, i pascoli demaniali della maremma – paschi- da qui’ il nome Monte dei Paschi di Siena.

 

La banca si ampliò anche ai mercati europei concedendo prestiti a principi e prelati diventando esattore delle decime pontificie svolgendo servizio di tesoreria per questa ragione già nel 1759 l’amministrazione era sotto controllo governativo.

 

Nel 1784 la comunità senese eleggeva 8 amministratori, ma il Provveditore – l’attuale amministratore delegato- era già di nomina del governo.

 

Il 12.03.1936 con la nota Legge bancaria, assieme alle cosi’ dette di interesse pubblico. Comit, Credito italiano e Bnl. Privò Siena di nominare tutti gli amministratori.

 

Nel 1995 con Decreto Ministero Tesoro, MPS fù  trasformata in spa ed il patrimonio fu affidato ad una fondazione: Fondazione MPS. Idem sorte per le altre banche Cariplo, Crt ed altre.

 

Gli Enti territoriali nominano i consiglieri di tali enti.

 

Fino al 2000 la banca aveva delle eccellenze nella banca-assicurazione e nell’intermediazione titoli.

 

Nel gennaio dello stesso anno comprò  Banca del Salento, poi denominata Banca 121, pagata uno sproposito ed oltre a non valere la cifra pagata, dovette anche far fronte a debiti contratti per finanza spericolata su btp e derivati.

 

Il colpo “mortale fù l’acquisto di banca Antonveneta, di area Ior, dal Banco Santander pagandola il doppio una cifra colossale che presto fù svalutata in bilancio.

 

Quello fù l’inizio della fine. Complice anche la crisi internazionale la situazione precipitò. I dirigenti ci misero del loro per acutizzare la già difficile situazione, compreso coloro che furono nominati successivamente per “salvare” la Banca.

 

La politica e la “classe dirigente”, si attardò a darsi le colpe tar i vari “colori” invece di “ prendere il toro per le corna” salvando l’istituto,(MPS) come  fatto dall’Inghilterra con Rbs e come farà la Germania con Deutsche Bank.

 

In Italia anziché prendere atto della realtà e della necessità di salvare una banca importante sia per il territorio che per tutto il sistema nazionale, si è sottovalutato il rischio e probabilmente si è voluto diminuire il ruolo del territorio, anche se porta buona parte della responsabilità di tale situazione.

 

 

 

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