GESTIONE OPERATIVA Husqvarna: scientificamente disastrosa
L’analisi dei bilanci Husqvarna (da fine 2009 al 2012) evidenzia purtroppo quello che solo improbabili comparse (Unione Industriali e sindacati) non hanno voluto vedere: dirigenti (e cortigiani) che fanno scelte apparentemente miopi, per una gestione operativa disastrosa.
Le premesse (abbastanza ovvie) di tutti i bilanci richiamano importanti iniziative intraprese:
ANNO 2010
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Consolidamento sistema gestionale Microsoft Dynamics AX
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Collaborazione con la direzione acquisti BMW AG per la scelta del partner di sviluppo e manutenzione AX
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Integrazione Husqvarna nel sistema informativo BMW AG
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Inserimenti nuove figure professionali nel marketing
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Focalizzazione sull’efficienza dei processi logistico -produttivi
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Prosecuzione progetto VPS
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Ultimata la ristrutturazione organico iniziata nel 2009
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Inserito nuovo sistema di colaudo motori
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Inserimento sistema di alimentazione assemblaggio (tramite barcode) che consente il monitoraggiodei costi dello stesso
ANNO 2011
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Definito nuovo metodo di calcolo dei fabbisogni di ricambio e riordino, riducendo il “back -order”
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Definito nuovo processo di mballo e spedizione che ottimizza la fase di uscita merci e include l’integrazione diretta con i partner logistici
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Introduzione nuovo sistema di storage “NAS” che mantiene in ogni momento due copie attive di tutti i sistemi dei dati aziendali.
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Estensione sistema di gestione degli accessi per controllare gli uffici amministrativi e R&D
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Prosecuzione progetto VPS
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Definizione reporting attraverso KPI di tutte le attività dello stabilimento
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Installata versione 2 del sistema di supervisione dello stabilimento
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Operatività della gestione esterna del magazzino di produzione mediante affitto d’azienda .
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Ampliamento del processo di “recruting” sia attraverso consulenti che attraverso lo strumento del Job-Posting, atto a sviluppare la carriera interna
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Realizzazione Employee Survey 20111 volta alla valutazione del clima aziendale.
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Organizzazione eventi “Husqvarna Cafè” con “action plan” da implementare nel 2012.
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Mappatura ruoli e posizioni.
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Introduzione sistema di valutazione BMW per Dirigenti quadri ed impiegati di 7° livello.
ANNO 2012
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Nuova struttura server virtuali su piattaforma VMWARE
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Integrazione utenze nel sistema BMW
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Focalizzazione sulla riduzione dei costi produttivi
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Rinegoziazione costi di servizio logistico con significativo “saving”
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Riduzione scarti di produzione del 30%
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Introduzione sistema interno di tracciabilità e gestione difetti di assemblagigo denominato “Q concern”.
Ma i risultati contabili confermano come nella realtà la gestione industriale sia sempre stata lasciata a se stessa.
Dal 2009 a l 2012 ci sono troppe domande non fatte:
€ 3.113.000(2010) + € 3.499 (2011) + € 3.302.000 (2012) = € 9.914.000
L’azienda giustifica questi costi riconducendoli soprattutto ai costi di esternalizzazione dei magazzini, ma in realtà non cè correlazione alcuna con le materie gestite (dal 2010 al 2011 c’è un aumento del 50% delle prestazioni per servizi esterni mentre le materie prime si riducono del 30%…).
Perchéallora ‘fare uscire’ tante risorse (troppe in direzione BMW) considerate le perdite?
I costi per la gestione delle scorte (sia per la scelta dei fornitori, sia per i costi di magazzino) sono impressionanti. Come riportato sotto, l’incidenza del costo dei materiali sui ricavi (Valore aggiunto), blocca di fatto qualsiasi politica industriale,rendendo irrilevanti economie, investimenti e costo del personale diretto.
2012 89,13%
2011 80,12%
2010 93,28%
2009 75,28%
Perchémalgrado le tante consulenze non si è avuto alcun miglioramento? Perché non si sono guardati i costi industriali e si è insistito con una strategia tanto costosa ed inefficiente?
Tralasciando un attimo il costo del personale, guardando ad esempio il solo 2012 vediamo che basta aggiungere i costi dei servizi (per loro natura quasi tutti variabili e meno ‘rigidi’ fissi come il personale) e già siamo in passivo… Queste le incidenze dei costi dei servizi sui ricavi:
2012 50,31%
2011 75,31%
2010 48,18%
2009 31,99%
Tradotto: non abbiamo ancora incominciato a produrre, non abbiamo ancora ssunto nessuno… e abbiamo già sforato. Siamo già in perdita senza aver pagato dipendenti, macchinari, ecc..
Un’altro problema rilevante è lo stock di “prodotto finito” (moto pronte per la vendita).
In 4 anni non si è posto alcun rimedio a questi costi.
In un mercato maturo come le moto il rischio di osoblescenza è sicuramente tra più importanti.
L’azienda riconosce il rischio predisponendo un fondo di svalutazione [rif. Bilancio 2010.pag18 – Bilancio 2011.pag18 – Bilancio 2012.pag26], la cui significativa e crescente consistenza:
2012 € 6.954.000
2011 € 4.832.000
2010 € 4.157.000
2009 € 620.000
conferma come sia stata scarsa capacità / volontà di porre rimedio al problema: non secondario in tal senso è, come vedremo in seguito, la potenziale disponibilità per aggiustamenti finanziari/tributari.
Per ogni 10 moto prodotte infatti, ne abbiamo 2 che non riusciamo a vendere in magazzino.
Questo problema rimane irrisolto (indefferentemente dal numero di moto prodotte e vendute) negli ultimi 3 anni:
Moto in magazzino (per 10 prodotte e vendute)
2012 nr.moto invendute a magazzino2,1
2011 nr.moto invendute a magazzino2,1
2010 nr.moto invendute a magazzino2,1
Anche il dato sulle scorte di produzione è molto elevato. Per ogni € 10 di moto prodotta ho necessità di tenere in magazzino scorte per (valore espresso in euro):
2012 1,6
2011 1,7
2010 1,4
2009 1,4
E’ utile tenere conto che Husqvarna non è un azienda produttrice in senso stretto, ma un azienda che assembla (quindi non ha le necessità di scorta di un manifatturiero ‘puro’).
Infine i costi del personale. Questa l’incidenza sui ricavi:
2012 28,84%
2011 33,51%
2010 25,48%
2009 22,08%
da notare che malgrado la mobilità per 39 persone (tra 2009 e 2010) la situazione peggiora dopo la ristrutturazione.
L’impatto è importante, ma lontano (ed ininfluente) dai costi delle materie prime e dei servizi
Perchénel 2009-2010 si è fatto credere, che licenziando 39 persone si sarebbe sanata la fabbrica?
Forse perché, quello che interessava del sito di Cassinetta, non era l’aspetto industriale…
Gestione FINANZIARIA Husqvarna: troppo generosa?
Sono impressionanti le iniezioni di liquidità che BMW ha girato a Husqvarna.
2012 € 40.100.00
2011 € 54.300.000
2010 € 40.000.000
Con tanti soldi, (nel 2011 addirittura il finanziamento è stato superiore ai ricavi),
senza produrre nulla, ma stando comodamente seduti a casa,per tre anni i dipendenti
avrebbero ricevuto uno stipendio annuo medio di…. oltre €184.000
Ma allora, dove sono finiti allora tutti questi soldi?
Con i dati a disposizione, una risposta completa ed esaustiva è impossibile.
Quello che è certo però, è che la maggior parte è stata spesa in consulenze e fornitori: alcuni legati indirettamente ed altri direttamente alla BMW stessa (Alphabet Italia S.p.a., BMW Hellas, BMW Financial Services, Bavaria, ecc..)
Un altro dato che pare esemplificativo di questa “particolare gestione”, sono i crediti di Husqvarna ha accettato dai sui clienti negli anni. Questa la percentuale di esposizione dei crediti sui ricavi (ossia quanto rimane ancora da incassare):
2012 27,47%
2011 45,09%
2010 59,07%
2009 57,03%
La gestione operativa deficitaria è quindi inspiegabilmente supportata da una gestione finanziaria massiccia.Ma llora:
Perché non si è iniziata subito una lotta seria (cosciente, mirata e competente) per mantenere l’occupazione?
Perché si accetta ogni comando aziendale (vedi le ultime commesse) senza prima concordare almeno la CIGS?
Perché si è scelto di non presidiare i magazzini dove erano stoccate le moto?
Come è stato possibile che dal 2010 nessunosi sia voluto accorgere di questa (‘allegra’) gestione?
Dove erano in questi anni la BMW, l’Unione Industruiali la CISL e al CGIL?
Come dice la saggezza popolare: “Chi doveva suonare l’allarme, era a pranzo”
Con la BMW?