Dopo le malattie cardiovascolari, il cancro di origini professionali è la principale causa di mortalità tra donne e uomini dei paesi più avanzati. L’amianto è una catastrofe sanitaria, alcuni dati:
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Nel 1935 alcuni medici inglesi descrivono il cancro al polmone affetto da fibrosi polmonare dovuta all’amianto.
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Nel 1965 un epidemiologo inglese pubblica uno studio in cui afferma che in una popolazione di lavoratori dell’amianto il rischio di sviluppare il cancro al polmone è di 10 volte superiore ad altri soggetti.
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Nel 1960 viene pubblicato uno studio fatto da un anatomopatologo sudafricano in cui viene descritto il nesso tra i casi di mesotelioma e l’esposizione all’amianto
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Nel 1992 l’amianto in Italia viene messo al bando. In diversi casi, in barba alla Legge, si è continuato a usare l’amianto fino al 2004 attraverso deroghe tecniche. Troppo tardi, forse, dopo 86 anni dal primo campanello d’allarme…chissà perché?
Altri numeri e informazioni
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In Italia sono 5.000 i decessi ogni anno per malattie correlate all’amianto.
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15.845 i mesoteliomi maligni diagnosticati dal 1993 al 2008.
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2.312 le denunce di nuovi casi di patologie legate all’amianto nel 2011.
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1.540 le malattie professionali riconosciute.
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440.000 le richieste d’indennizzo per lavoratori ammalati o deceduti causa amianto fino al 2013.
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170.000 gli indennizzi corrisposti dall’Inail.
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34.000 i siti contaminati da amianto secondo la Mappatura (tuttora in corso) da parte di Inail, ministero dell’Ambiente e Regioni.
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32 milioni le tonnellate di amianto ancora presenti sul territorio.
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85 anni, i tempi necessari per le bonifiche con gli attuali ritmi di smaltimento.
- Secondo studi scientifici ed epidemiologici il picco di malattie provocate dall’esposizione all’amianto si raggiungerà fra 15 anni.